sabato 28 gennaio 2012

MSP generation

Tra ieri ed oggi mi sono occupata di ben due cose:
- invocare l'arrivo del caldo (ieri) con danze rituali africane
- leggere un articolo di una rivista (oggi) che si chiama Fast Company dal titolo "It's all about me"

Secondo questo articolo, siamo talmente abituati al concetto di personalizzazione che ormai, per venderci qualcosa, le aziende devono inventarsi delle campagne pubblicitarie ad personam o che almeno noi percepiamo come tali.

Per fare un esempio concreto: in Australia Coca Cola ha finalmente battuto Pepsi mettendo sul mercato delle bottiglie in cui il tradizionale logo era stato sostituito da nomi di persona scritti nel carattere del famoso marchio. La gente è impazzita per accaparrarsi una bottiglia con su scritto Giovanna, Maria, Filippo, dimenticavo siamo in Australia quindi con John, William, Matilda ecc. e ha fatto la fila per ore pur di conquistare quella giusta.



Incredibile vero? Eppure è per questo motivo che gli esperti di marketing chiamano la nostra generazione MSP (che non c'entra nulla con la sindrome pre mestruale) ma vuol dire "Me selling proposition". Negli anni '80 bisognava suscitare emozioni, nel 2011 bisogna dire "esisti solo tu", a quanto pare siamo una generazione "me obsessed".

A parte l'ovvia considerazione che gli anglosassoni ci hanno un po' rotto le scatole con la mania degli acronimi (ogni volta che leggo Grazia UK divento cretina nel tentativo di decifrarli), mi rendo conto di come la MSP governi il nostro quotidiano.

Abbiamo il personal trainer, il personal shopper, i personal discount, la personal assistant, il personal coach... insomma migliaia di persone o aziende pensano di sapere ciò che vogliamo veramente solo perchè conosco il nostro nome, il nostro codice fiscale, la nostra data di nascita ecc. e sanno che abbiamo comprato alcuni prodotti (o forse neanche comprati, ci siamo semplicemente passati sopra con un cursore, o perchè abbiamo scritto delle email che contenevano alcune preziosissime parole "chiave").

Ma sarà poi vero che siamo così ossessionati da noi stessi? E soprattutto che i nostri bisogni siano così facilmente decifrabili per gli altri? Non vi viene mai in mente che al supermercato, mentre consegnate la vostra carta fedeltà, qualcuno stia leggendo il vostro carrello e stilando il vostro profilo? Non vi viene voglia di ribellarvi alle leggi del marketing?

A me spesso e mi ribello come posso...
Caro amministratore occulto della mia fidaty ora dimmi chi sono... prugne secche e rosolio (arzilla vecchietta?), 4 salti in padella e vodka (single rampante?), confezione famiglia di merendine e dixan da 5 kg (madre di famiglia?), barrette dietetiche e dietor (cicciona?)...

lunedì 23 gennaio 2012

American Tabloid

Non che io sia una fanatica di pettegolezzi ovviamente (anche se compro sempre Grazia UK e Grazia France ultimamente).
La colpa è come sempre di Google News che decide cosa farmi leggere e cosa no.
Comunque, per farla breve, le notizie del giorno (che in realtà ho volutamente fatto finta di ignorare nell'ultima settimana) della mia sezione spettacolo sono:
- Ora è ufficiale: è finita tra Heidi Klum e Seal
- Vanessa Paradis dopo Johnny Depp: l'amore non esiste
Che nella stessa settimana due delle coppie più solide del mondo dello spettacolo saltino contemporaneamente, mi sembra del tutto inaccettabile e intollerabile.
E' come dire che il teorema di Pitagora probabilmente non si regge su solide basi, che i Beatles non hanno fatto la storia della musica del ventesimo secolo e che i dinosauri probabilmente non si sono estinti.
In fondo cosa chiediamo noi comuni mortali al mondo dei gossip? Dei paradigmi di riferimento, credo (e qui Ellroy non potrebbe che assentire), e delle relazioni che funzionino dove la nostra fallisce!
E cosa esisteva di più paradigmatico della ragazzina francese "tres charmante" che abbandonava una pseudo carriera di cantante e attrice per redimere il fascinoso attore maledetto?
O della modella bionda e crucca che sposava il cantante rapper di colore e ci faceva 60 figli tornando perfettamente in forma dopo ogni parto?
Diciamocelo, niente!
Invece anche i gossip ci obbligano ad un bagno di realtà perchè le storie impossibili finiscono sempre.
E non è valido rimanere attaccati, come suggerisce la mia amica Marghi, a Katharine Hepburn e Spencer Tracy... a meno che non vogliate stare per tutta la vita con un uomo sposato (senza poter partecipare neanche al suo funerale).
Ma a pensarci bene la mia disillusione nei confronti delle coppie famose non è nata questa settimana, perchè dopo la seconda separazione tra Sienna Miller e e Jude Law niente ha più avuto senso.
Che sia tempo di smettere di leggere la sezione spettacolo di google news e ritornare alla realtà?

venerdì 13 gennaio 2012

Pomodori verdi fritti

Ho sempre pensato che i treni con gli scompartimenti fossero molto più divertenti di quelli senza.
Certo ora obietterete dicendo che i secondi sono più comodi, hanno un tavolino decente dove appoggiare il PC, la presa elettrica ecc. ma volete mettere gli incontri che si fanno sui primi?
Ricordo ancora un viaggio da Milano a Varazze in compagnia di un signore che faceva la comparsa negli spot pubblicitari e aveva in valigia, oltre ai baffi finti ed altri gadget per travestirsi durante gli innumerevoli provini in giro per l’Italia, mille foto di quando lavorava nell’avanspettacolo e nel teatri di cabaret in compagnia di Macario o Walter Chiari…
Io avevo 17 anni e lui mi ha raccontato un pezzo di storia d’Italia.
Volete forse paragonare questa esperienza  al più contemporaneo e bieco tentativo di sbirciare un film sull’ipad del vicino?
Ma perché questa lunga premessa sui treni vi starete domandando? Perché ci sono seduta sopra  e sono in un vero  scompartimento.
A parte il desiderio di eliminare fisicamente  due ragazze cinesi che non stanno zitte un istante, sto fantasticando sul tizio di fronte, posto finestrino, che trovo molto affascinante (almeno secondo i miei canoni).
Guardami guardami guardami, penso intensamente!  E devo dire che lo sta facendo, peccato che non ci sia modo che mi rivolga parola. Devo essere più sfrontata? Dargli un calcio per sbaglio? Se solo si togliesse  le cuffie.
Più ci penso e più mi ricorda qualcuno che conosco, ma chi sarà mai? Ora mi sorride sfrontatamente, ma forse solo perché abbiamo lo stesso sense of humor…
Niente siamo arrivati, tempo di scendere. Mi regala un “buona giornata” ed io che sono la donna meno intraprendente del mondo dico “altrettanto”… Poi ognuno per la sua strada…
Sono passate alcune ore ed il tizio del treno non me lo scordo. Ora però ho capito la sensazione di dejà vu... È un attore italiano ed io (che guardo solo film stranieri perchè sono una finta snob) non l’avevo riconosciuto .
White svegliati…
E comunque gran bel mezzo il treno!

domenica 8 gennaio 2012

Ordinett

Quando la vita diventa un gran bel casino, io pulisco e faccio ordine in casa.
Così se passaste da casa mia in questi giorni comprendereste all'istante il mio attuale stato d'animo.

Non paga di aver spolverato anche l'ultimo ripiano della cucina e della libreria, aver scrostato dal calcare la cabina doccia, aver inveito contro la cameriera che a quanto pare ho pagato inutilmente negli ultimi 4 anni, questa mattina ho pensato fosse arrivato il momento di sfoderare e lavare la copertura del divano, che essendo parecchio grande e ad U è un vero lavoraccio.

Nella mia personale scala richter di "la vita è bordello, altro che sueño", la pulizia del divano è seconda solo, come lunga strada verso il delirio, allo spostamento dei mobili della cucina e forse ad appendere i vestiti dell'armadio per gradazione di colore.


Ma d'altra parte se anche voi aveste chiuso il 2011 con un lavoro, una specie di fidanzato e un sellino della bicicletta in meno (che può anche essere piacevole nel caso viviate nella barzelletta delle suore), credo fareste esattamente la stessa cosa.

Un'amica molto saggia (che in crisi col marito è diventata cintura nera di karate) ha detto che la cosa fondamentale, nei momenti di delirio, consiste nel visualizzare una trave e nel tenerla come punto di riferimento.
Io ci ho provato, veramente!, ma sono riuscita a visualizzare solo il vecchio di "metti la cera togli la cera" in Karate Kid che non mi è stato di nessun aiuto.

Che la chiave della serenità sia invece da riporre nel caro Vorwerk Folletto, aspirapolvere feticcio per generazioni di casalinghe, o nel più tecnologico ed avveniristico Dyson? 

Libri consigliati del giorno: Lo sporco degli altri, Rafkin e il Dizionario dei luoghi comuni, Flaubert
Musica: Polvere di Enrico Ruggeri

E nel frattempo, occhio ai Golden Globe...

mercoledì 16 novembre 2011

Edilizia acrobatica

Quando andate in giro per Milano ricordatevi di buttare un occhio verso l'alto... potreste essere così fortunati da vedere dei signori che ridipingono i muri dei palazzi milanesi stando appesi ai tetti come fossero in cordata sulle pareti dell'Everest.


Sono dei veri alpinisti prestati alle costruzioni di una società che si chiama "Ediliza Acrobatica" e che sfrutta le tecniche dell'arrampicata per rinforzare cornicioni, sistemare balconi, ridipingere facciate ecc. senza bisogno di ponteggi o piattafrome aeree.
Oltre ad essere mediamente dei gran bei ragazzi, ricordano dei veri funamboli  e sembra che si divertano pure parecchio.
Io ho quasi sbattuto sul loro furgone nel percorso casa-ufficio e li ho trovati meravigliosi.
Ma siccome ogni incontro non è mai casuale e le cose che non noti una volta possono colpirti incredibilmente la volta successiva, ho iniziato a domandarmi quale fosse il senso dell'apparizione di "Edilizia Acrobatica" nella mia vita.
Forse che se hai delle competenze (per quanto astruse) devi imparare a sfruttarle in un modo differente?
Io so fare tramezzini, mettere in ordine i vestiti per colore, dipingere le unghie, usare l'arricciacapelli, baciare (secondo me) bene, comprare vestiti carini spendendo poco, cercare dati su internet, muovere le orecchie, inventare delle favole. Ora devo solo capire come utilizzare queste "arti" in maniera inconsueta....  Oddio mi sembra un po' troppo lateral thinking, non fa per me.
O forse devi eliminare i ponteggi (intesi come sovrastrutture) e imparare a muoverti nella vita in arrampicata libera? Lo so che fa molto new age ma per una razionale come me potrebbe essere un esperimento interessante.
O forse ancora che il cervello è un organo decisamente sopravvalutato e che dovrei smettere di interessarmi a barbosi intellettuali e riconsiderare dei ragazzi con l'elmetto e la canottiera come possibili flirt? Decisamente messaggio poco subliminale ma why not and really hot!
Ovviamente attendo vostre opinioni al riguardo!

PS
Caro amministratore,

non pensa che la facciata del nostro palazzo sia inaccettabilmente sgarrupata? Avrei giusto un fornitore da suggerirle di cui mi fido ciecamente....





 

martedì 4 ottobre 2011

Che farsene del passato?

Partendo dal presupposto che il tempo insegna poco e si è sempre pronti a rifare ogni volta gli stessi identici errori (almeno io), mi chiedo: cosa bisogna farsene del passato?
Io sono sempre stata una grande conservatrice di passato, mi è sempre piaciuto incasellarlo, studiarlo, richiamarlo alla memoria, danzarci nostalgicamente dentro, indipendentemente dal fatto che fosse bello o brutto.
Ho sempre raccolto di ogni viaggio, ma anche di serate qualunque, gli avanzi: biglietti di aerei, metropolitane, vaporetti, cinema, mostre, concerti, scontrini di bar, spiccioli avanzati in altre valute, lettere, post-it, tappi di champagne, polaroid, oggetti che trovo interessanti, articoli ecc.
Per esempio sono molto orgogliosa di un petalo di carta che mi è caduto in testa al concerto di Roger Waters, della locandina della mostra di Grete Sterne sui sogni trovata a Buenos Aires e del biglietto di ingresso a Graceland.
Ma non è che troppo passato fa male, anche se sotto forma di una vecchia candelina sbruciacchiata? Non si rischia di rimanerci impigliati?
E se abbiamo detto che non serve come memento per il futuro, non vale la pena di farne tabula rasa o imparare ad espellerlo come il catarro?
Vi ricordate Strange Days, il film della Bigelow (quella di Point Break per intenderci)?
In quel film la gente poteva rivivere le esperienze passate usando una specie di CD. La complicazione del film è che il passato era quello di altri e veniva spacciato come una droga.
Un paio di mesi fa, prima di partire per le vacanze, ho preso una decisione. Era tempo di eliminare un po' di ricordi e fare di quelli che volevo mantenere un collage.
L'effetto Strange Days si è impossessato di me ed in un solo pomeriggio mi sono trovata a rivivere, attraverso pezzi di carta legno o plastica, tutti i momenti più importanti degli ultimi anni.
Fidanzati, amiche/i, amanti, parenti... tutti si sono accalcati contemporaneamente nella mia stanza spintonando.
La scelta di cosa tenere e cosa buttare è stata abbastanza complicata (ma non più di quello che era stata la mia vita) e alla fine del lavoro ho capito che forse valeva la pena tenerli quasi tutti ma semplicemente un po' più distanti e nella loro bella cornice sul muro... 
Come vi ho detto sono passati un paio di mesi e nuove cianfrusaglie si sono accumulate...
Ma per ora stanno bene dove stanno, per il collage c'è ancora tempo...

giovedì 8 settembre 2011

Lovelycuba

E' tempo che vi racconti un po' di Cuba (anzi di Havana che è la mia nuova ossessione), visto che per evidente pigrizia e difficoltà di accesso alla rete sono stata silenziosa più di un mese.
Ma partiamo dall'inizio...
Vagando per Centro Habana, nel secondo giorno di esplorazione, mi sono data a pensieri macroeconomici (ammetto che non avevo ancora visto il giardiniere del Nacional identico a Lenny Kravitz e quindi avevo ancora tempo per pensare a cosa poco serie) e ho deciso che la ricchezza di un paese si puo' misurare dallo spessore della carta igienica, più è sottile più un paese è povero.

Quella cubana è un velo (lo stipendio medio è di circa 30 dollari al mese) e se avete il raffreddore è assolutamente impensabile che possa sostituire i fazzoletti di carta a meno che non usiate tutto il rotolo in contemporanea.
Ripensando anche a viaggi passati penso che il metodo carta igienica sia molto più intuitivo e utile del Mac Index dell'Economist...

Comunque se volete capire qualcosa di più di Cuba rispetto alle mie pseudo folgorazioni vi consiglio di dare un occhio al blog di Yoani Sanchez http://www.desdecuba.com/generaciony/ .

Ma torniamo alle mie inutili cazzate...

Questi sono gli highlights fondamentali che mi sento di condividere con voi:
- ci sono più maestri di salsa ad havana che avvocati a milano
- il daiquiri del floridita vince sul mojito della bodeguita (ma sono in astinenza da entrambi)
- il cocotaxi è il supremo mezzo di locomozione che importerei a milano
- il reggaeton è inascoltabile, la rumba è meglio della salsa
- il film dell'anno è havanastation (sì, sono ossessionati dalle fermate degli autobus ma ora capisco perchè)

- c'è sempre spazio per un sentimiento nuevo
- essere sexy e provocanti è divertente (alla faccia del minimalismo milanese)
- urlare litigando per strada è accettabile (possibilmente bisogna chiedere anche un'opinione ai passanti)
- il cafè literario G su calle 23 al vedado vale una visita
- al Nacional ci vivrei (e non per il giardiniere)
- aspettarsi che un evento straordinario possa cambiarti la vita è normale (siamo in Sud America!)

Tutto il resto è luce e colore, odori e persone, scritte sui muri e case che crollano, perros vaganti e una lentezza che noi abbiamo disimparato...

A presto